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Il Chianti

LA STORIA

Il nome Chianti evoca l'immagine di una terra antica - una terra la cui storia turbolenta inizia con gli Etruschi, e testimonia il passaggio di Romani, Longobardi, le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini, l'ascesa dei comuni e le lotte tra l'Impero e il Papato.

 

Nel Chianti Classico odierno abbiamo la matura fioritura di una tradizione veramente venerabile che non ha eguali nella storia della viticoltura. Appartato sulle colline tra Firenze e Siena, il Chianti è un microcosmo della burrascosa storia d'Italia.

 

Gli Etruschi sono ancora vivi nei costumi non del tutto scomparsi nel Novecento e negli enigmatici sorrisi della gente del villaggio chiantigiano. I romani costruirono le loro tenute non così diverse da quelle odierne. i Longobardi e poi i Guelfi e i Ghibellini collocano castelli in ogni punto strategico e costruiscono abbazie romaniche e chiese ancora in uso.

 

Nel tardo medioevo il Chianti era l'abitacolo dell'Italia e fu teatro di molte battaglie decisive. Molti dei suoi edifici medievali furono infatti distrutti dalle invasioni aragonesi del XV secolo, ma ha mantenuto la sua continuità con il passato soprattutto attraverso la produzione dei suoi pregiati vini.

Badia a Montescalari monumento storico a Figline Valdarno in Chianti
Badia a Montescalari - XI secolo
raggiungibile a piedi dalla Fattoria
Il "Castello di Celle" è un castello storico nel Chianti dell'XI secolo. Si trova a Figline Valdarno nel cuore del Chianti
Castello di Celle - XI secolo
raggiungibile a piedi dalla Fattoria

CASE E CASTELLI DEL CHIANTI

Per tutto il medioevo la campagna chiantigiana era dominata da numerosi castelli e popolata da un'aristocrazia, che possedeva tutta la terra. Nella lunga tradizione romano-etrusca, un'intera popolazione lavorava per gli aristocratici coltivando vigneti, producendo olio d'oliva e cereali e occupandosi dell'allevamento di tutti i tipi di bestiame.

 

In seguito gli aristocratici cessarono di esercitare il  loro dominio e scomparvero, terminando la loro funzione protettiva. Nel mentre i ricchi paesani insieme ai mercanti iniziarono a costruire case coloniche dando alloggio a quei poveri abitanti dei castelli che trovavano lavoro sul terreno, permettendo loro di mantenere la metà dei loro prodotti in cambio di un'abitazione. Nacque così la famosa "Mezzadria".

 

LE FAMIGLIE TRADIZIONALI

Nel "Chianti" le famiglie producevano olio d'oliva, coltivava le vigne, il grano, il mais e il foraggio necessario per gli animali, filavano la lana delle proprie pecore per confezionare vestiti, si fabbricava utensili, mobili, attrezzi da lavoro ed erano completamente autoportanti.

 

La tipica casa colonica aveva la forma di un cubo allungato, solitamente con cantina e spesso con la stalle al piano terra, la casa al primo piano e ancora sopra il deposito per il foraggio e il cibo.

 

L'ultimo ventennio ha visto un rinnovamento sia nel popolamento della zona che nell'agricoltura di nuova meccanizzazione che ha portato ad un ritorno alla coltivazione della vite, dell'olio e della frutta.

 

Gli agriturismi sono sempre più richiesti da un maggior numero di persone che si rivolgono alla campagna alla ricerca di un nuovo senso della vita a misura dell'uomo sia nei suoi ritmi naturali che nei suoi paesaggi.

"Pian d'Albero" è un edificio storico nel Chianti, simbolo della lotta nazista
Pian D'Albero
raggiungibile a piedi dalla Fattoria
Dettagli di Pian d'Albero a Figline Valdarno nel Chianti

STORIE E MEMORIE DEL XX SECOLO

Siamo nella II guerra mondiale. I tedeschi scoprirono che il Casolare della famiglia Cavicchi a Pian d'Albero (Figline Valdarno) fungeva da centro di raccolta per i giovani che volevano entrare nelle fila partigiane.
 
Il 20 giugno 1944 i soldati tedeschi attaccano il casolare della famiglia Cavicchi. Nella battaglia i tedeschi uccisero 16 persone e oltre 100 furono prigionieri. Molti dei prigionieri furono rilasciati, ma 19 partigiani e 3 contadini furono impiccati nella valle sottostante.
 
Pian d'Albero è oggi simbolo e punto fisso della lotta alla liberazione nazifascista.
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